Birra Flea nasce dall’incontro tra le rinomate acque di Gualdo Tadino ed i migliori malti prodotti e selezionati
I malti utilizzati per la produzione di birra derivano da orzi 100% italiani coltivati in terreni di proprietà esclusiva dell’azienda, garantendo così la filiera corta agroalimentare.
Gli orzi vengono poi raccolti ed inviati per la lavorazione alla nostra malteria di fiducia (leader in Italia), rispettando i più alti standard qualitativi nella trasformazione del malto. Le materie prime non reperibili in azienda (luppolo, lievito, zucchero..) vengono acquistate da selezionati fornitori.
Il birrificio Flea produce birra utilizzando malto d’orzo e di frumento, non utilizzando altri cereali non maltati, il prodotto non viene filtrato né pastorizzato, bensì rifermentato in bottiglia con lo scopo di preservare al massimo le caratteristiche organolettiche originali della birra, senza l’aggiunta di conservanti e additivi chimici.
Il birrificio Flea produce birra utilizzando malto d’orzo e di frumento, non utilizzando altri cereali non maltati, il prodotto non viene filtrato né pastorizzato, bensì rifermentato in bottiglia con lo scopo di preservare al massimo le caratteristiche organolettiche originali della birra, senza l’aggiunta di conservanti e additivi chimici.
Birra Flea è un’azienda che racchiude in sé la migliore tradizione unita ad alti standard ed innovazione produttiva.
L’impianto, di ultimissima generazione, è in grado di produrre 24 hl per ciclo produttivo con una cantina di fermentazione e stoccaggio di 400 hl. La capacità produttiva può superare i 3 milioni di bottiglie annue.
Gualdo Tadino e l’acqua: un legame antico e inscindibile. A cominciare dalla denominazione stessa della Rocca Flea, che da sempre domina dall’alto il centro urbano, così chiamata perché costruita non lontano dalle sorgenti del fiume Fleo o Flebeo, nel cui nome si rintraccia la parola φλέψ, φλεβός usata dagli storici e geografi greci per indicare le vene d’acqua.
Proprio qui, dalle parti della Rocca Flea, si trovò a passare intorno al 1242, negli anni dell’opposizione al papato, l’imperatore Federico II e vi trovò la fedele città ghibellina di Gualdo prostrata dopo il terribile incendio che ne aveva distrutto il precedente abitato. Commosso dalle sorti della città alleata, il sovrano volle dare un segno della sua munificenza dotandola di una cinta muraria difensiva e restaurando la Rocca, ponendo con le proprie mani la prima pietra. E inoltre «cavalcando in giro per il territorio, seminò con le sue mani frumento, orzo, spelta, fave, miglio e altre essenze, chiedendo a Dio onnipotente che facesse crescere il castello e moltiplicare la sua popolazione e si degnasse di assicurare cibo ed ogni bene e sicurezza come impegno eterno»(Chronicon)
Dalle rinomate acque di Gualdo Tadino e dai semi gettati secoli fa dall’imperatore Federico, nasce oggi la Birra Flea.